venerdì 31 gennaio 2014

Chi per legge può formularvi delle diete? Come scoprire i truffatori.


Chi per legge può formularvi delle diete? Come scoprire i truffatori.

A riguardo la legge è chiara, esistono solo tre figure professionali che posso elaborare diete, piani nutrizionali ed elargire consulenze in tema di nutrizione: il Biologo Nutrizionista, il Medico Dietologo e il Dietista.

Lasciando da parte il discorso del Dietista che svolge una professione sanitaria dipendente dal medico, chi può lavorare in totale autonomia, elaborandovi la dieta e le consulenze, sono solo il Nutrizionista e il Dietologo. Nessun altro può valutare il vostro stato nutrizionale ed elaborarvi una dieta.

Il farmacista, il personal trainer, l’erborista, non possono in alcun modo formulare diete, valutare i vostri bisogni nutrizionali e tanto meno fare consulenze nutrizionali. In tal caso si tratterebbe di esercizio abusivo della professione e di un rischio per l’assistito, oltre che ad uno spreco di denaro.

Non accettate di pagare le consulenze e le diete prive del timbro professionale dei Biologi o dei medici Dietologi, perché tali diete non hanno alcun valore.

Infatti le diete, come le consulenze, per avere validità devono riportare il timbro del professionista, il quale rappresenta una garanzia di qualità e una tutela per il paziente o assistito.

Il timbro riporta esplicitamente il nome, il cognome, l’albo professionale di appartenenza  e il numero di matricola. Questi dati sono la carta di identità del professionista ed è facilissismo controllare se si tratta di uno vero o di un truffatore a caccia di soldi.

 

Vi riporto il link del sito ufficiale dell’Ordine Nazionale dei Biologi Italiani in cui è possibile consultare tutti gli iscritti all’Ordine:


 

 

In questo link invece si possono consultare gli iscritti all’Ordine dei medici in provincia di Lodi:

martedì 14 gennaio 2014

Crescita muscolare: idrolizzato di siero, caseina o proteine della soia isolate?


Crescita muscolare: idrolizzato di siero, caseina o proteine della soia isolate?

 

Molte persone che intraprendono un’attività sportiva mirata alla crescita della massa muscolare si trovano spesso di fronte alla scelta di un integratore alimentare o ad una modificazione della dieta, mirando ad ottimizzare la fatica e l’investimento fatto in palestra, ma quale strategia risulta essere la migliore tra le tante?
L’equipe di ricerca canadese diretta da Jason E. Tang ha investigato gli effetti indotti sulla crescita muscolare consumando integratori a base di proteine del siero, caseina e proteine della soia isolate evidenziando diversi effetti che vedono l’idrolizzato di siero come l’alimento che sostiene più efficacemente la sintesi proteica nel muscolo scheletrico.
Infatti, il tasso di sintesi proteica stimato misurando la quantità di tracciante  incorporato nel muscolo a diversi intervalli di tempo (FSR), è risultato essere rispettivamente  0,15 per l’idrolizzato di siero, 0,12 per le proteine isolate della soia e 0,075 per la caseina.
I ricercatori hanno speculato che l’effetto è probabilmente dovuto ad una diversa dinamica di digestione e assorbimento, lenta per la caseina, media per le proteine isolate della soia e veloce per l’idrolizzato di siero, definendo ruoli diversi: anabolico e a breve termine per l’idrolizzato del siero (promuovendo la sintesi preoteica); anti-catabolico e a lungo temine per la caseina (tamponando la catalisi proteica).
Alla luce di queste evidenze una strategia ottimale potrebbe essere di consumare proteine del siero vicino al periodo di allenamento (favorendo quindi la crescita muscolare) e di integrare fuori dai periodi di allenamento l’indotto proteico con la caseina (favorendo invece il mantenimento).
 
References: Jason E. Tang et al. (2009); Ingestion of whey hydrolysate, casein, or soy protein isolate: effects on mixed muscle protein synthesis at rest and following resistance exercise in young men. Journal of Applied Physiology 107:987-992, 2009.

lunedì 13 gennaio 2014

Mandorle, Melanzane, Soia e Fibre riducono l’accumulo di colesterolo LDL accumulato durante il periodo Natalizio


Mandorle, Melanzane, Soia e Fibre riducono l’accumulo di colesterolo LDL accumulato durante il periodo Natalizio

 

Com’è risaputo è proprio al temine del periodo natalizio, quando sia per effetto della stagione invernale sia per le grandi abbuffate delle feste che il livello lipidico nel siero risulta essere il più alto di tutto l’anno.

Una soluzione per correre ai ripari arriva da una pubblicazione scientifica che si rferisce allo studio condotto dal Dott. David JA Jekins e collaboratori che hanno indagato sugli effetti di una dieta composta da alimenti ricchi di statine.

In particolare hanno evidenziato come una dieta ricca di fibre di avena e melanzana, proteine della soia e mandorle, riduca fino al 15% il colesterolo LDL assunto. Con la prospettiva che un numero sostanziale di persone sufficientemente motivate potrebbe raggiungere una riduzione di colesterolo LDL anche superiore al 20%.

Un ottimo spunto per chi si vuole mantenere in salute e un traguardo di significato clinico per quelle persone che soffrono di colesterolo alto e che vedono la prospettiva di una soluzione non  famacologica.

Reference: Jenkins et al; Assessment of the longer-term effects of a dietary portfolio of

cholesterol-lowering foods in hypercholesterolemia. The American Journal of Clinical Nutrition; 2006;83:582–91

GASTRITE CRONICA, linee guida per lo sviluppo di un piano alimentare


DIETA NELLA GASTRITE CRONICA
 
 
1) COMPORTAMENTI CHE FAVORISCONO LA DIGESTIONE
 
Stress e fretta sono nemici di una buona digestione, è importante quindi consumare i pasti in un ambiente rilassato, masticando il cibo con cura e concedendosi  il tempo necessario.
 
 
I pasti devono essere poco abbondanti ma frequenti, diminuendo quindi il carico di alimenti e il tempo trascorso tra un pasto e il successivo, arrivando anche ad intervalli di 2 ore tra un pasto e l’altro.
 
Dopo il pasto è utile un periodo di riposo in un ambiente ben acclimatato in particolare bisogna evitare di esporsi al freddo.
 
 
La cottura dei cibi è determinante alla loro digestione in particolare quella dei grassi.
Le cotture più adeguate sono tramite forno,  griglia, vapore,  microonde, lessatura,  spiedo, cartoccio. In questi casi, infatti, è possibile aggiungere un poco di olio di oliva crudo a fine cottura.
Vanno invece evitate le fritture, le cotture prolungate e in generale quei cibi unti e grassi cotti per tempi lunghi.
 
Attenzione a non consumare cibi e bevande troppo freddi o troppo caldi, si rischia di favorire ulteriormente l’infiammazione della mucosa gastrica.
 
2) COMPORTAMENTI UTILI ALLA PROTEZIONE DELLA MUCOSA GASTRICA
 
E’ fondamentale l’stensione totale dal fumo.
 
L’uso di farmaci anti-infiammatori  non steroidei (FANS) deve essere strettamente sotto controllo del medico, perché il loro uso non corretto può causare danni gastrici. Alcuni farmaci comuni rientranti in questa categoria sono: Aspirina , Vivin C, Aspegic, Voltaren, Toradol, ketorolak, Moment, Momentact, Buscofen, Ketoprofene, Oki, Naprossene, Momentdol, Nimesulide, Aulin, Ledoren, etc…
 
 
3) ALIMENTI DA EVITARE
 
Assolutamente da evitare le bevande alcoliche: vino puro, birra, super alcolici, aperitivi alcoolici;
 
Vanno poi evitati il caffe' (anche se decaffeinato) ed il te' forti specialemete a digiuno, le bevande gassate e tutte le bevande ghiacciate, i succhi di frutta acidi (limone, pompelmo, arancio, albicocca).
 
Pane fresco con mollica e poco cotto, pane integrale o di segale, farine integrali, brodo di carne e minestre grasse o con legumi interi, minestre con brodo ristretto;
 
Latte concentrato, latte freddo, formaggi fermentati e piccanti (pecorino, gorgonzola, stilton, brie, camembert,
formaggio blu, all'aglio, con le noci, con il pepe);
 
Uova fritte, frittata, cotte al tegamino;
 
Carni grasse e condite con salse, conservate sotto sale, affumicate, in scatola o marinate, poco cotte; carne di maiale grassa, di montone, cacciagione, oca e anatra; salame, mortadella, cotechino. Sconsigliate le rattaglie ed estratti di carne;
 
Pesce grasso: sardine, aringhe, acciughe, anguilla, sgombro, salmone, baccala fritto; tutte
le preparazioni fritte, conservate in scatola, affumicate, essiccate, salate;
 
tutti i legumi, (i legumi ben cotti e passati a volte sono ben tollerati), le verdure
fritte, rape, cipolla, aglio, porri, cavolo, cavolfiore, verza, pomodori, asparagi, funghi
 
La verdura cruda a volte non e' ben tollerata
tutta la frutta secca; fichi, banane, castagne, arance, mandarini, uva, datteri, noci, mandorle, nocciole; la frutta acerba e con i semi; tutta la frutta poco matura;
 
dolci fritti, di pasta sfoglia, con crema, cacao, cioccolato; gelati e sorbetti;
 
tutti i grassi cotti, soprattutto se cotti a lungo, i fritti, il lardo, lo strutto, tutte le spezie piccanti, la senape, l'aceto le salse;
 
Tutti gli alimenti in conserva e fermentati (esempio i crauti).
 
4) ALIMENTI PERMESSI
 
Pane abbrustolito, secco, crosta di pane, cracker, grissini, fette biscottate, biscotti secchi;
 
riso, pasta, semolino, cereali  e minestrine con brodo di verdura magro, creme di verdura e di legumi passati paste asciutte al burro fresco o con olio e pomodoro fresco;
 
 latte da bere (a temperatura ambiente o tiepido o contenuto in alimenti vari come purea di patate, dolci, creme, besciamella);
 
formaggi freschi non fermentati (mozzarella, scamorza, robiola, stracchino, crescenza, fontina, bel paese) e se tollerati anche i formaggi a pasta cotta (grana e parmigiano, emmenthal, gruviera, sbrinz);
 
uova alla coque, in camicia, sode, anche come ingredienti di altre preparazioni purche' non fritte;
 
carni di vitello, pollo, coniglio, manzo e maiale magri, cosciotto di agnello; prosciutto cotto e crudo magro. Tutte le carni vanno preparate con cottura senza grassi: bollite o alla griglia a microonde etc.;
 
pesce fresco o surgelato, magro, bollito o alla griglia o al forno (sogliola, trota, nasello e pesce persico, branzino, orata)  mai fritti; gamberetti e crostacei lessati;
 
verdure: passati di verdura in genere, patate (non fritte); lattuga, cuori di carciofi, carote cotte, barbabietole rosse, piselli piccoli cotti e passati, fagiolini senza filo, pomodori senza pelle e senza semi se tollerati; sedano tritato finemente;
 
frutta cotta e passata, frutta fresca ben matura sbucciata e privata dei semi tranne quella già segnalata da evitare;
 
bevande: caffe' leggero meglio se di orzo e solo a fine pasto, acqua non gasata, tisane varie indicate quelle di finocchio e malva, succhi di frutta non acidi diluiti con acqua;
 
dolci: zucchero, crostate di frutta, meringa, caramelle, biscotti secchi, gelatina di frutta;
 
condimenti come burro, olio e margarina solo se a crudo; aromi vari ed erbe aromatiche, succo di limone al posto dell'aceto.
 
 
5) SENSIBILITA’ INDIVIDUALE
 
L’esperienza della persona in cura è fondamentale per riconoscere quali alimenti scatenano il disturbo dispeptico.
 
6) RISOLUZIONE DEL PROBLEMA
 
Gli alimenti tradizionalmente "proibiti" possono essere progressivamente reitrodotti nella dieta. Ciò avviene secondo un programma cautamente monitorato.
 
7) AVVERTENZE
 
Bisogna sempre rivolgersi al medico nel caso in cui:
  • Compaiano modificazioni persistenti e non giustificate delle capazità digestive e delle abitudini intestinali;
  • Compaiano nuovi sintomi
 
Avvisare con urgenza il medico se compaiono feci nere (di colorito molto scuro, simile al fondo del caffè) siano esse di consistenza normale che liquide o semiliquide.